Sport, danza e hobby fanno certamente bene allo sviluppo psico-motorio, ma non bisogna esagerare
La loro agenda di impegni pomeridiani è più fitta di quella di un direttore d’azienda: lezioni d’inglese, danza, piscina, pianoforte, catechismo. Calendario alla mano ogni giorno dopo la scuola c’è qualcosa da fare. Per tenere in forma il fisico, per ampliare la cultura, per tenere occupati i bambini e per non sprecare il tempo libero. Insomma, i bambini non hanno proprio la possibilità di annoiarsi: ogni ora lasciata libera dalla scuola e dai compiti è occupata da una delle mille possibili attività extrascolastiche.
Gli impegni dei bambini
Secondo alcune ricerche più del 40% dei giovanissimi frequenta almeno un corso dopo la scuola con un impegno minimo mai inferiore alle due ore settimanali. A scegliere le attività però, non sono i bambini, ma i genitori, non di rado spinti più dall’obiettivo di allevare un piccolo artista o un futuro campione, che un bimbo sano e sereno.
I corsi più gettonati sono gli sport e le attività di movimento, tra cui spiccano il nuoto e il calcio. Ma non si tralascia nemmeno l’arte, con corsi di pittura o lo studio di uno strumento musicale oppure si bada alloro futuro con lo studio dell’inglese o dell’informatica.
Tutte queste opportunità possono essere favorevoli per il bambino se vissute da lui con piacevolezza, altrimenti è soltanto un eccesso di impegni che finisce per privare i piccoli del piacere di inventare i propri giochi.
L’importanza del gioco
Alcuni genitori potrebbero pensare che far frequentare tanti corsi ai propri figli li aiuti a socializzare, visto che giocare per strada oggi è diventato impossibile, i giardinetti sono passati di moda e i cortili condominiali ormai sono utilizzati come parcheggi. Ma questo è un errore.
Le attività extrascolastiche non sono spontanee, per lo più non sono scelte dai piccoli e non possono andare a sostituire il gioco, che resta invece fondamentale per la crescita e lo sviluppo infantile.
I bambini infatti hanno bisogno di giocare in modo libero e spontaneo, non guidato dalla regia di un adulto all’interno di una lezione o di un laboratorio: privarli del gioco è un grave errore.
Il gioco è un’attività indispensabile per il loro benessere proprio come lo sono mangiare, dormire, respirare. E’ un ingrediente prezioso della crescita perché aiuta il bambino a scoprire il mondo in modo personale e creativo. Una equilibrata organizzazione della settimana con ampi spazi per il gioco libero è dunque fondamentale per un sano sviluppo psicologico del bambino.
La libertà di scegliere
Meno scuola e più tempo libero quindi, ma che sia davvero libero. Le attività migliori sono sempre quelle scelte e volute dal bambino. Severamente vietate invece imposizioni, pressioni, e ricatti del tipo “hai iniziato e ora finisci il corso”.
L’atteggiamento migliore è concedere ai figli la massima libertà offrendo sempre loro consigli e appoggio, e non iscriverli a più di un corso extrascolastico all’anno.
Infine, cosa molto importante, l’attività extrascolastica scelta deve essere presentata e vissuta come un gioco, cosa che purtroppo non sempre avviene. Dal nuoto al corso d’inglese, dalle arti marziali alle lezioni di musica, dalla scuola di disegno a quella di calcio, la tendenza oggi è quella di impostare tutto come se fosse perfezionamento e competizione, mentre a questa età deve essere soprattutto divertimento.
Dott.ssa Rosalba Trabalzini
Psicologo - Psichiatra – Psicoterapeuta
Consulente del Tribunale di Roma
Tratto da Guidagenitori.it
La loro agenda di impegni pomeridiani è più fitta di quella di un direttore d’azienda: lezioni d’inglese, danza, piscina, pianoforte, catechismo. Calendario alla mano ogni giorno dopo la scuola c’è qualcosa da fare. Per tenere in forma il fisico, per ampliare la cultura, per tenere occupati i bambini e per non sprecare il tempo libero. Insomma, i bambini non hanno proprio la possibilità di annoiarsi: ogni ora lasciata libera dalla scuola e dai compiti è occupata da una delle mille possibili attività extrascolastiche.
Gli impegni dei bambini
Secondo alcune ricerche più del 40% dei giovanissimi frequenta almeno un corso dopo la scuola con un impegno minimo mai inferiore alle due ore settimanali. A scegliere le attività però, non sono i bambini, ma i genitori, non di rado spinti più dall’obiettivo di allevare un piccolo artista o un futuro campione, che un bimbo sano e sereno.
I corsi più gettonati sono gli sport e le attività di movimento, tra cui spiccano il nuoto e il calcio. Ma non si tralascia nemmeno l’arte, con corsi di pittura o lo studio di uno strumento musicale oppure si bada alloro futuro con lo studio dell’inglese o dell’informatica.
Tutte queste opportunità possono essere favorevoli per il bambino se vissute da lui con piacevolezza, altrimenti è soltanto un eccesso di impegni che finisce per privare i piccoli del piacere di inventare i propri giochi.
L’importanza del gioco
Alcuni genitori potrebbero pensare che far frequentare tanti corsi ai propri figli li aiuti a socializzare, visto che giocare per strada oggi è diventato impossibile, i giardinetti sono passati di moda e i cortili condominiali ormai sono utilizzati come parcheggi. Ma questo è un errore.
Le attività extrascolastiche non sono spontanee, per lo più non sono scelte dai piccoli e non possono andare a sostituire il gioco, che resta invece fondamentale per la crescita e lo sviluppo infantile.
I bambini infatti hanno bisogno di giocare in modo libero e spontaneo, non guidato dalla regia di un adulto all’interno di una lezione o di un laboratorio: privarli del gioco è un grave errore.
Il gioco è un’attività indispensabile per il loro benessere proprio come lo sono mangiare, dormire, respirare. E’ un ingrediente prezioso della crescita perché aiuta il bambino a scoprire il mondo in modo personale e creativo. Una equilibrata organizzazione della settimana con ampi spazi per il gioco libero è dunque fondamentale per un sano sviluppo psicologico del bambino.
La libertà di scegliere
Meno scuola e più tempo libero quindi, ma che sia davvero libero. Le attività migliori sono sempre quelle scelte e volute dal bambino. Severamente vietate invece imposizioni, pressioni, e ricatti del tipo “hai iniziato e ora finisci il corso”.
L’atteggiamento migliore è concedere ai figli la massima libertà offrendo sempre loro consigli e appoggio, e non iscriverli a più di un corso extrascolastico all’anno.
Infine, cosa molto importante, l’attività extrascolastica scelta deve essere presentata e vissuta come un gioco, cosa che purtroppo non sempre avviene. Dal nuoto al corso d’inglese, dalle arti marziali alle lezioni di musica, dalla scuola di disegno a quella di calcio, la tendenza oggi è quella di impostare tutto come se fosse perfezionamento e competizione, mentre a questa età deve essere soprattutto divertimento.
Dott.ssa Rosalba Trabalzini
Psicologo - Psichiatra – Psicoterapeuta
Consulente del Tribunale di Roma
Tratto da Guidagenitori.it
Ciao, molto bello ed interessante il tuo blog.
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