Quando cominciammo a scoprire le magie della rete, ricordo, eravamo poco più che fanciulli. Si sentiva parlare di quel "qualcosa" che ti permetteva di collegarti ad altri computer, con altre persone in qualche parte del mondo. Quello che pareva fantascienza da film in realtà era un progetto ben avviato e che stava dando i suoi frutti. Quando per la prima volta ci collegammo alla Grande Rete fu un emozione fortissima. Quella sensazione di essere i primi (tra i comuni mortali) ad esplorare un mondo sconosciuto mi rimane impressa nella memoria. Ricordo che qualcuno, troppo presto, ne decretò il fallimento. Un grande errore perchè Internet oggi fa parte della vita quotidiana di gran parte di noi. E' di sicuro il più grande e potente mezzo di comunicazione che abbiamo a disposizione con i suoi Pro e i suoi Contro. E a proposito dei Contro è recente la notizia della "Sindrome da dipendenza WEB" pubblicata dal sito dell'ANSA in cui si evidenziano alcuni aspetti sicuramente negativi, ma, a mio parere, dovuti in larga parte alla mancanza di un "cultura" del WEB, cultura che, sempre a mio parere, dovrebbe essere insegnata nelle scuole al pari di altre materie. Cito testualmente:
" NEW YORK - Internet sta creando una forte dipendenza tra i suoi navigatori abituali, provocando vere e proprie crisi di astinenza e compromettendo le relazioni con il prossimo. E' quanto conferma uno studio dell'Universita' di Stanford, in California, uscito su CNS Spectrums, una autorevole rivista americana di neuropsichiatria.
Il problema non e' nuovo nei circoli scientifici, ma lo studio offre per la prima volta una panoramica analitica completa su quello che si e' soliti definire 'la sindrome da dipendenza dal Web'. Su un campione di 2581 persone intervistate nel 2005, quasi il 14% ha ammesso di non poter fare a meno di Internet per piu' di due-tre giorni; numeri che stanno facendo seriamente riflettere l'American Psychiatric Association (Apa), l' associazione che raccoglie i psichiatri americani, sull' opportunita' di inserire ufficialmente la sindrome nella prossima edizione del loro manuale diagnostico. Come tutte le malattie, quella originata da Internet avrebbe le sue specifiche sintomatologie: occhi arrossati, lesioni alle mani, facile irritabilita' tra quelle piu' comuni. Ma sono soprattutto le conseguenze a preoccupare i medici.
Circa il 6 % degli intervistati ha confessato che l'uso eccessivo di Internet ha fortemente compromesso le proprie relazioni familiari e sociali, portando in casi estremi anche alla separazione tra coppie prima ben affiatate. Aumenta anche l' assenteismo al lavoro e si finisce addirittura col trascurare l'igiene personale e i figli. Emblematico e' il caso di Carla Toebe, casalinga di Richland, nello stato di Washington, che era arrivata a trascorrere davanti al monitor circa 15 ore al giorno.
''Non bisogna considerare le ore spese al computer, ma quelle perse nelle altre attivita'', spiega Maressa Orzach, docente all'Universita' di Harvard. Statisticamente, infatti, un' ora di Internet diminuirebbe i contatti con i familiari di 24 minuti, mentre ridurrebbe il sonno di quasi 12 minuti. Gli intervistati hanno dichiarato che circa meta' del tempo trascorso online lo si passa a controllare o scrivere e-mail ed a 'chattare' su programmi come Messenger o Skype. Tra i giovanissimi sono invece molto diffusi i giochi on line, che a fronte di un piccolo abbonamento mensile permettono di sfidare in simultanea concorrenti da tutti i continenti. Non tutti sono d'accordo a puntare il dito contro il Web. Per Jonathan Bishop, ricercatore da anni impegnato nello studio delle comunita' virtuali, ''Internet e' uno sfondo, un ambiente. Non si puo' essere dipendenti di un ambiente''. Lo studioso suggerisce che sui 'malati della Rete' si debba semplicemente svolgere un lavoro psicologico che li aiuti a ricollocare secondo il giusto ordine le priorita' della vita." (Fonte Ansa).
Francesco
" NEW YORK - Internet sta creando una forte dipendenza tra i suoi navigatori abituali, provocando vere e proprie crisi di astinenza e compromettendo le relazioni con il prossimo. E' quanto conferma uno studio dell'Universita' di Stanford, in California, uscito su CNS Spectrums, una autorevole rivista americana di neuropsichiatria.
Il problema non e' nuovo nei circoli scientifici, ma lo studio offre per la prima volta una panoramica analitica completa su quello che si e' soliti definire 'la sindrome da dipendenza dal Web'. Su un campione di 2581 persone intervistate nel 2005, quasi il 14% ha ammesso di non poter fare a meno di Internet per piu' di due-tre giorni; numeri che stanno facendo seriamente riflettere l'American Psychiatric Association (Apa), l' associazione che raccoglie i psichiatri americani, sull' opportunita' di inserire ufficialmente la sindrome nella prossima edizione del loro manuale diagnostico. Come tutte le malattie, quella originata da Internet avrebbe le sue specifiche sintomatologie: occhi arrossati, lesioni alle mani, facile irritabilita' tra quelle piu' comuni. Ma sono soprattutto le conseguenze a preoccupare i medici.
Circa il 6 % degli intervistati ha confessato che l'uso eccessivo di Internet ha fortemente compromesso le proprie relazioni familiari e sociali, portando in casi estremi anche alla separazione tra coppie prima ben affiatate. Aumenta anche l' assenteismo al lavoro e si finisce addirittura col trascurare l'igiene personale e i figli. Emblematico e' il caso di Carla Toebe, casalinga di Richland, nello stato di Washington, che era arrivata a trascorrere davanti al monitor circa 15 ore al giorno.
''Non bisogna considerare le ore spese al computer, ma quelle perse nelle altre attivita'', spiega Maressa Orzach, docente all'Universita' di Harvard. Statisticamente, infatti, un' ora di Internet diminuirebbe i contatti con i familiari di 24 minuti, mentre ridurrebbe il sonno di quasi 12 minuti. Gli intervistati hanno dichiarato che circa meta' del tempo trascorso online lo si passa a controllare o scrivere e-mail ed a 'chattare' su programmi come Messenger o Skype. Tra i giovanissimi sono invece molto diffusi i giochi on line, che a fronte di un piccolo abbonamento mensile permettono di sfidare in simultanea concorrenti da tutti i continenti. Non tutti sono d'accordo a puntare il dito contro il Web. Per Jonathan Bishop, ricercatore da anni impegnato nello studio delle comunita' virtuali, ''Internet e' uno sfondo, un ambiente. Non si puo' essere dipendenti di un ambiente''. Lo studioso suggerisce che sui 'malati della Rete' si debba semplicemente svolgere un lavoro psicologico che li aiuti a ricollocare secondo il giusto ordine le priorita' della vita." (Fonte Ansa).
Francesco
Sicuramente internet è una grande "invenzione", però passare dal semplice "divertimento", o dall'usarlo per studio, ricerche ecc. ecc., ad una vera e propria dipendenza mi sembra davvero troppo. Credo che la chiave di tutto sta nel fatto che forse non ci si sente più stimolati o non si riesce a dare un senso al mondo che ci circonda e quindi si corre ai ripari con internet. E' una mia opinione comunque.
RispondiEliminaCiao
P.S. Complimenti per il sito, davvero molto molto carino ed interessante! :))) ;)
Internet è stata una grande invenzione, c'è un pro e un contro che voglio evidenziare.
RispondiEliminaIl pro è dovuto al fatto che grazie alla rete chi ha voglia di conoscere, scoprire, acculturarsi oggi può farlo..a cominciare da una ricetta di cucina andando a finire all'interpretazione di una diagnosi medica..
Il contro è che che attraverso internet per certi versa venga meno la comunicazione reale tra individui a favore di rapporti virtuali, si pensi alle chat, messenger e quant'altro permette alle persone di interagire tra loro. Il soggetto per alcuni versi pensa di essere in compagnia, di conoscere molta gente, ma alla fine spento il computer fuori dall'uscio domestico tutto rimane intatto, a meno che non si decida di approfondire fuori dalla rete.
Io ho due amici virtuali Francesco ed Elisa, spero che questa amicizia possa concretizzarsi al più presto.
un abbraccio, Annalisa
Già... purtroppo il mondo del "virtuale" può far cadere nella trappola di credere che esso sia reale... ma invece è effimero...
RispondiEliminaGrazie Anna, lo spero anch'io.
RispondiEliminaUn bacio a presto.